mercoledì 18 gennaio 2017

Astuccio personalizzato

Ma secondo voi, un bambino che si ritrova una mamma smanettona può andare a scuola con un astuccio comprato? Assolutamente no! (almeno per ora, so che arriverà presto l'età del conformismo con i compagni e non glielo potrò negare...
Al rientro dalle vacanze le maestre ci hanno chiesto di far portare ai bambini un astuccio con pochi oggetti, in modo da farli abituare alla gestione delle loro cose , perchè il prossimo anno andranno in prima elementare (non ditemi che si chiama "scuola primaria", per me rimangono le elementari) e devono iniziare a comportarsi da grandi.

Durante le feste, accantonate le collane all'uncinetto e i paracolli per le mie colleghe, mi sono dedicata ai lavoretti per i miei figli.

Da un gambule di un vecchio jeans ho ricavato un astuccio a bustina semplicissimo.


Ho lasciato e vecchie cuciture del jeans ed ho aperto la gamba solo sul lato interno per inserire la chiusura lampo.

Prima di farlo ho disegnato e ritagliato le lettere del nome su scampolini di stoffa colorata (vedete perchè è bene non buttare tutto?) e le ho applicate a macchina con un punto festone.

Una volta applicata la cerniera ho risvoltato e cucito i lati, facendo attenzione che la cucitura originale del jeans rimanesse sul davanti dell'astuccio.
Per applicare le lettere io mi sono aiutata con della carta bi-adesiva: prima si disegna il soggetto sulla carta (mi raccomando, le lettere devono essere disegnate al contrario!) e la si applica stirando sul retro della stoffa; quindi si ritaglia la sagoma di stoffa, si leva la carta sul retro e si stira nella posizione in cui la volete cucire. E' utilissima per i piccoli soggetti che non possono essere fissati con gli spilli.

Il jeans si conferma come uno dei materiali da me preferiti per il riciclo ed il riuso: è bello, resistente, facile da lavare, unisex. E non ha bisogno di fodere per essere rifinito. Inoltre secondo me ha la giusta consistenza (pesante ma non rigido), che lo rende adatto anche alle principianti perchè si macchina bene e dà un bel risultato.

Chiaramente l'astuccio in jeans con il nome ha già fatto breccia, il prossimo in arrivo sarà per mia sorella, ma avrà la forma di un beauty...stay tuned!


lunedì 9 gennaio 2017

Gessi profuma biancheria -foto tutorial-

Forse qualcuno di voi avrà notato nelle foto del post precedente un sacchettino di gessetti che sfacevano capolino da una scatolina...ve li siete persi??? eccoli qui.
Per il secondo anno di fila mi sono cimentata nella realizzazione di gessetti profuma biancheria, facilissimi da fare e perfetti per qualche pensierino dell'ultimo minuto. Oddio, non proprio ultimissimo minuto, tenete presente che devono asciugare.

Ma veniamo al mio piccolo tutorial, che stavolta è pure corredato di fotografie! (vi ho sorpreso, eh??!? dite la verità!)

Cosa serve:
- gesso in polvere
- un misurino (io ho utilizzato un bicchierino da caffè di plastica)
- acqua
- una ciotolina e un cucchiaio di plastica
- uno stampo di silicone
- essenza profumata

Come si fa:


1 - leggete le istruzioni riportate sulla confezione del vostro gesso. nel mio (marca Pebeo) serve un misurino di acqua per ogni misurino e mezzo di polvere. Non importa essere precisi, potete sempre aiutarvi a raggiungere la giusta consistenza aggiungendo altra acqua o polvere.
2 - Aggiungere poca acqua per volta e mescolare cercando di eliminare eventuali grumi. Dovreste raggiungere una consistenza piuttosto liquida, ma non troppo acquosa.

3 - Versare il vostro gesso liquido negli stampini. Una volta riempiti gli alveoli sbattere lo stampo sul piano di lavoro per far emergere eventuali bollicine di aria. Mettere ad asciugare in luogo sicuro ma non sul termosifone: l'eccessivo calore potrebbe provocare una asciugatura disomogenea e causare crepe.

4 - Dopo qualche ora i vostri gessi possono essere sformati: ma attenzione, perchè sono ancora umidi! Lasciateli ad asciugare ancora una

5 - Una volta asciutti potete rifinire i bordi con una lima di cartone. A questo punto potete mettere su ogni gesso qualche goccia di essenza profumata: il gesso la assorbirà e rilascerà il profumo lentamente.


Trucchi, consigli e varianti.

Colore: se volete dei gessi colorati potete sciogliere del colorante alimentare al momento in cui preparate il gesso liquido. Fate attenzione se usate coloranti liquidi, perchè dovrete ridurre la quantità di acqua. una volta asciutti i gessti non rilasceranno colore, quindi potrete usarli fra la biancheria senza preoccupazioni.

Essenza: alcuni consigliano di mettere l'essenza nel preparato liquido invece che al termine. Io ho provato in tutti e due i modi ed il risutlato non cambia. Quello che succede mettendo l'essenza nel gesso liquido è che lo stampo potrebbe assorbire un po' di odore e non so se questo potrebbe causere problemi se poi si volessero fare altri gessi con profumazione diversa.

Stampo: nel caso di questo lavoro posso dirvi che lo stampo che usate fa la differenza. L'anno scorso avevo usato degli stampini Ikea per ghiaccioli, perfetti come materiale. i gessi sono usciti lisci, ma le forme francamente sono un po' rozze. Quest'anno ho coprato ai saldi Opitec questi stampini in silicone da cioccolatini e come vedete le forme risultanti sono deliziose.
Sono molto belli anche i gessi più grandi: non vi fate scoraggiare se costano un po' di più: uno stampo si adopera all'infinito e la vostra spesa sarà presto ripagata.

E che si fa quando i gessi non profumano più...?
Semplice, si "ricaricano" di essenza e si rimettono nei cassetti.

Che ne dite, vi è piaciuto il foto-tutorial? sì, lo so, il format deve ancora migliorare, ma intanto prendiamo questo che mi pare di aver fatto mircoli rispolverando quel poco di programmazione HTML che è in me...


mercoledì 4 gennaio 2017

Pacchetti all'arancia

Durante queste feste natalizie la mia parola d'ordine è stata: RELAX. 
Dopo aver passato gli ultimi 2 mesi a correre fra lavoro in ufficio, trasferte mordi-e-fuggi, casa, bambini, feste a scuola, riunioni, mercatini da organizzare, regali da comprare, lavori da finire e consegnare ho deciso che basta, non potevo più andare avanti così. Ho esagerato, ho preso troppi impegni, ho voluto fare troppe cose e sono arrivata a Natale più morta che viva.
Nessuno mi ha obbligato, sia chiaro: ho provato immensa soddisfazione a vedere comprare e regalare le mie realizzazioni, mi piace organizzare i mercatini della scuola, fare lavoretti, andare alle riunioni. Ma la situazione mi è decisamente sfuggita di mano.
Ogni tanto bisognerebbe riuscire anche a dire di no. O lasciar fare ad altri. Non siete d'accordo?

Dal 15 Dicembre per 10 giorni non ho toccato un uncinetto, non mi sono avvicinata alla cassettina del cucito. Mi dovevo disintossicare.
Poi piano piano ho ripreso, ma senza correre, senza smaniare per finire. Un pezzettino per volta. Perchè stare senza far nulla non mi riesce proprio: a volte vorrei, ma mi prudono le mani.

In quei giorni di pausa mi sono dedicata ai pacchetti di Natale, quelli per le mie amiche, da curare in ogni dettaglio. 



Belli, vero? (Sì, lo so, me lo dico da sola, ma ne sono particolarmente soddisfatta, son venuti proprio bene)
Per realizzarli bastano pochi strumenti e tempo, perchè bisogna procurarsi l'occorrente con un po' di anticipo.

Prima di tutto le arance: si affettano con tutta la buccia nel senso trasversale agli spicchi e si mettono a seccare.
Io sfrutto quelle brutte e poco saporite che ci danno alla mensa aziendale, che non mi piacciono e quindi butterei via, ma voi potete usare quelle che volete. Vi consiglio comunque quelle arancioni e non rosse all'interno, perchè seccando tendono a diventare marroni.

Ci sono 2 metodi validi per l'essiccazione: mettere le fette di arancia in forno a 70° finchè non vi sembrano al giusto "grado di cottura", oppure mettere le fette di arancia su delle strisce di carta forno direttamente sopra i termosifoni di casa.

Il secondo metodo ha il pregio di profumare tutta la casa ma funziona bene se il riscaldamento sta acceso per molte ore al giorno, altrimenti l'essicazione è troppo lenta.
Il primo metodo è utile per chi come me rischia che qualche bimbo monello rubi le fette dai termosifoni e le sparpagli per tutta casa. Non crediate che sia molto rapido: anche in forno ci vogliono diverse ore per far appassire le fette di arancia. Non alzate eccessivamente la temperatura, altrimenti rischiate di far scurire troppo l'arancia.

Io personalmente faccio un mix di queste 2 tecniche: prima metto l'arancia in forno per qualche ora, poi quando diventa avvizzita ma non dura la passo sul temosifone, così evito che le arance diventino marroni (anche perchè ho una naturale tendenza a "dimanticarmele" nel forno...ehm...).

Una volta che le arance saranno pronte procuratevi qualche ramo di abete, agrifoglio o pianta sempreverde.

Adesso avete tutto quello che vi serve: scegliete una bella carta per i vostri pacchetti, armatevi di colla a caldo e applicate arance e verde come preferite.

Io quest'anno ho completato l'opera con delle renne adesive che avevo trovato da 99cent (quel negozio è un pozzo dei desideri!...tutti a 99cent!!), ma voi potete mettere un fiocchino o una coccarda o anche nulla. Mi sarebbe piaciuto trovare qualche rametto di agrifoglio completo di pallini rossi, ma non ce l'ho fatta.

Ah, se la scatola vi sembra familiare...sì, avete indovinato, è proprio una di quelle IKEA!


giovedì 15 dicembre 2016

Pupazzo di neve (bruttino)

Ok, lo ammetto, fra tutte le mie decorazioni di Natale questa forse non è la meglio riuscita. Però voglio farvela vedere lo stesso, perchè l'idea di base sono convinta che sia buona, magari vi ispiro e ne fate uno migliore.
Tutto è partito durante il mio giro a Florence Creativity lo scorso Ottobre. In uno stand ho visto questa targhetta realizzata con legno e palline di polistirolo. 

A me non serviva una targhetta, ma l'idea del pupazzo di neve in polistirolo mi è piaciuta: del resto quello che vedete in foto era così bellino e simpatico che non poteva non piacermi.
Dopo 5 minuti sono uscita dallo stand con 2 palline di polistirolo e un sacchettino di bottoncini a forma di fiocco di neve, pronta a tornare a casa per creare il mio.

In realtà sono riuscita a trovare il tempo di farlo solo parecchie settimane dopo e nel frattempo avevo perso un po' di entusiasmo ed avevo cambiato idea sui materiali da usare. Non volevo comprare materiali nuovi, la mia casa è piena di rimasugli e cose comprate e poco sfruttate.
Ho recuperato dei fogli di gomma crepla comprati qualche anno fa e mai utilizzati, perfetti da incollare con qualche goccia di colla a caldo.

Un pezzetto di cartone per la base, un nastrino colorato per il cappello, una coloratina ai bottoni-fiocchi-di-neve e via.

Non è carino come desideravo e forse sistemerò gli occhi da qui a Natale se trovo 10 minuti di tempo.

L'idea continua a piacermi e anche i materiali mi piacciono, perchè ho potuto metterlo in terrazza senza preoccuparmi delle intemperie.

Magari ci riprovo e viene meglio. Magari il prossimo anno, con più calma...

domenica 4 dicembre 2016

Paesaggio invernale

Questa settimana mi sono dedicata ad un lavoro lungo ma tanto divertente: ho realizzato un tappetino per il nido del mio piccolo pallottolino.
Durante la prima riunione dell'anno le maestre mi hanno gentilmente chiesto se volevo offrirmi volontaria per la realizzazione di un tappetino che loro utilizzeranno all'interno di una scatola narrativa.
L'anno scorso, infatti, mi ero cimentata nella realizzazione dell'orto di Petuzzo, che devo dire aveva riscosso un grande successo.
Così quest'anno mi è toccato di nuovo. Devo dire la verità, quando mi affibbiano chiedono un lavorino così mi sta sempre fatica e mi mette pensiero, chissà quanto mi ci vorrà, se verrà bene, se lo consegnerò in tempo. Ma in fondo in fondo mi fa piacere, un po' perchè finalmente qualcuno apprezza i miei sforzi, un po' perchè è divertente fare lavoretti così fantasiosi.

Quest'anno la storia che sarà rappresentata attraverso il meccanismo della scatola narrativa (se non sai cos'è puoi leggerlo qui) è "Il regalo di Natale di Attilio".
Il topolino Attilio torna a casa da scuola con un bel regalo per la mamma: dei biscotti fatti da lui e la ricetta che ha usato. Ma sulla strada di casa incontra tanti animaletti che hanno fame perchè il bosco è coperto di neve. Attilio è generoso e regala a tutti un biscotto, ma quando arriva a casa ne è rimasto solo uno e si dispera.
La mamma lo consola e lo ringrazia, e poi grazie alla ricetta che Attilio ha portato a casa insieme preparano tanti buonissimi biscotti.

A fine riunione ho guardato un po' le immagini del libro per prendere ispirazione e a casa ho rovistato tra il pannolenci e il pile e ho trovato qualche ritaglio che faceva al caso mio.

Così è sorto questo piccolo paesaggio invernale, morbido morbido.





























Per i dettagli ho preso dei piccoli ritagli avanzati da vecchi lavori (non si butta via nulla...) e per fare la neve ho usato alcuni piccoli pon pon bianchi che avevo comprato per fare l'albero di Natale 3D.

Adesso mancano solo i personaggi (che per fortuna sono toccati in sorte ad un'altra mamma) e la magia può iniziare!!